martedì 9 febbraio 2010

Berlusconi e l'uso della morte



9 febbraio 10
dal blog il nuovo mondo di Galatea
riporto questo intervento che condivido pienamente

Ci sono atti che sono offese in sé. Ecco, la lettera che Silvio Berlusconi ha spedito alle suore misericordine ad un anno dalla morte di Eluana Englaro secondo me è proprio questo: una offesa, tanto più grave ed ingiustificata perché non ha nemmeno la scusante di essere stata fatta a caldo, sull’onda di un’emozione. No, è un ceffone a freddo, pensato e studiato e perciò ancora più ingiustificabile.
Eluana è morta da un anno. In qualsiasi maniera la si voglia pensare in merito a questa vicenda, la vicenda è chiusa. In qualsiasi maniera la si voglia interpretare, essa riguardava un padre ed una figlia, una famiglia: quella di cui tanto si ciancia e per cui tanto si chiedono aiuti e tutele.
Non capisco dunque a che pro scrivere, ad un anno dalla morte, da parte di un Premier alle suore Misericordine. Che a Eluana avranno certo prestato tutte le cure che potevano, e immagino con grande abnegazione, persino con affetto. Ma che, dal punto di vista tecnico e pratico, erano delle perfette estranee, non più legate a lei di quanto possa esserlo stata la sua maestra delle elementari, la portiera del suo palazzo, la sua edicolante.
È curioso che il capo di un Governo che non riconosce e si rifiuta di riconoscere come famiglia qualsiasi coppia che non sia legata da vincoli matrimoniali e considera famiglia potenziale solo una coppia che possa generare prole, scriva una lettera in cui implicitamente considera come legate a Eluana da un vincolo più stretto di quello del padre alcune suore che le prestavano assistenza. Lascia addirittura intendere che loro, le suore, sarebbero state la sua vera famiglia, ed infatti a loro, e non al padre, scrive ad una anno dalla morte.
A loro, alle suore, chiede perdono per non aver fatto in tempo a “salvare” Eluana, come se loro, le suore, fossero state le legittime custodi di quella vita, le tutrici, come se a loro, alle suore, egli dovesse rendere conto di uno sforzo mancato. A loro, alle suore.
Evidentemente per Silvio Berlusconi un estraneo ha ben diritto, persino più diritto di un padre, di decidere sulla vita di un qualsiasi essere umano che non ha mai né generato né sposato, e a cui non è legato da alcun vincolo, nemmeno lontano, di parentela e affinità. Basta che porti un saio.
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Breve rassegna stampa
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FINI: ERA MEGLIO IL SILENZIO - Gianfranco Fini avrebbe preferito il silenzio, nel giorno dell'anniversario della morte di Eluana Englaro. E, a chi ha avuto modo di parlargli, il presidente della Camera non ha nascosto la sua posizione: «Avrei sperato che tutti tacessero, che nell'anniversario della morte di Eluana non venisse strumentalizzata la vicenda...».
http://www.corriere.it/politica/10_febbraio_09/berlusconi_eluana_dolore_a739d5e4-156e-11df-a154-00144f02aabe.shtml
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ELUANA: BEPPINO, SVANITA "L'URGENZA" DI UNA NUOVA LEGGE
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/09/news/englaro_un_anno-2231677/
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(immagine “retrointrospettiva 1” fotocomposizione © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/)

2 commenti:

  1. su "Orba Moderna" un e-magazine nato proprio ieri, c'è un video che vorrei far vedere a chi pecca di ipocrisia come lo "scriba" che citi, anzi ce ne sono ben 2 da fargli vedere, stanno su www.orbamoderna.info, ciao a presto laura

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  2. Non volendo o non riuscendo ad occuparsi dei vivi, si occupa delle persone morte da lasciare e far riposare in pace.
    Da buon venditore di pentole, sa dove andare a parare per stimolare gli ebeti che lo seguono.

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