martedì 15 giugno 2010

Tremonti, la zavorra e l’art. 41

Ma cosa dice l’art. 41 della Costituzione, che secondo Tremonti determina la produzione di “zavorra e 1 km quadrato di regole”, (frase pronunciata il 13 giugno alla festa nazionale della Cisl a Levico Terme, in Trentino)????


Art. 41.


L'iniziativa economica privata è libera.


Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.


Il primo comma non pone alcun limite ed è chiaramente esplicito nel definire libera l’attività d’impresa.
Il secondo comma non pone limiti burocratici ma limiti per garantire altre libertà sociali. La libertà d’impresa non può distruggere le coste e il territorio; non si può certo considerare libertà d’impresa la produzione inquinante o l’istigazione alla prostituzione.
Il terzo comma parla di “programmi e controlli opportuni”.
Se fino ad oggi i Governi della Repubblica si sono sbizzarriti in controlli INOPPORTUNI, BUROCRATICI, INUTILI, STUPIDI, producendo 1 Km quadrato di regole l’anno, si può dare la colpa a questo terzo comma dell’art.41 della Costituzione?????????????
L’art. 41 è un articolo di carattere generale che afferma il principio di equilibrio tra libertà di impresa, altre libertà individuali e indirizzo sociale dello Stato. Come gli altri articoli della Costituzione poi fa riferimento alle leggi attuative. Se poi le leggi attuative in Italia hanno determinato privilegi per grandi imprese e strozzature burocratiche per le piccole imprese non è certo colpa di tale articolo.
Nonostante la necessità di controlli dell’art. 41 la campagna della Campania si è trasformata in un deposito di rifiuti tossici; un capitalista come Berlusconi si fece fare (durante la cosiddetta prima Repubblica) una legge per detenere tre canali televisivi (procedura che faceva impallidire gli USA, molto attenti alle concentrazioni monopolistiche).
Le migliaia di regole sono state capaci di proibire a un ragazzo di vendere per strada giornalini e fumetti di seconda mano e hanno lasciato mano libera a costruttori senza scrupoli.
Non è colpa dell’art. 41 Sig. Ministro Tremonti ma è colpa di una mentalità burocratica e predona che organizza regole per soffocare ogni piccola attività, poi inventa meccanismi di aggiramento delle regole, e infine assenza di controlli sulle infrazioni più gravi; il tutto ha determinato l’espandersi del lavoro nero e della conseguente evasione fiscale.
Ben venga la diminuzione delle regole e ben venga l’attenta applicazione di poche regole. Ma non si spacci l’art. 41 come un ostacolo al superamento della crisi economica. C’è da pensare che questa voglia di mettere mano alla Costituzione sia proprio un alibi per rinviare le necessarie riforme per uscire dalla crisi. Si può dare così la colpa alla Storia, ai comunisti, ecc. ecc..
15/06/10 francesco zaffuto

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(immagine “Giurlanno e gli ingranaggi della Storia” fotocomposizione © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/)
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di Davide Gambardella

Mi trovo d'accordo con lei, il problema di carattere burocratico non è soltanto riconducibile all'art.41, come vuole far credere il ministro Tremonti. Ho tentato di sottolineare anche un altro aspetto, che riguarda il giro di vite che interesserà i lavoratori dipendenti. In sostanza il ministero cerca di responsabilizzare maggiormente le maestranze, ma non sappiamo fino a che punto saranno rigidi questi nuovi parametri che il Tremonti vorrà adottare. Sarà sulla stessa scia di BrunettA?

1 commento:

  1. più leggo la costituzione, più leggo l'analisi che ne fanno persone competenti (come te), più mi convinco che stia bene così com'è e non si debba cambiare. Anzi dico meno male che c'è.
    purtroppo temo che prima o poi riusciranno a cambiarla... o comunque riusciranno sempre ad aggirarla come vogliono loro, come hanno fatto con i finanziamenti alle scuole private.

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