giovedì 11 novembre 2010

7 + 2 nove parole per la Sinistra

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http://groviglidiparole.blogspot.com/2010/11/72-nove-parole-per-la-sinistra.html

Oggi nella Sinistra si fanno prove e si cercano programmi. Forse è necessario ricominciare dalle parole, da quelle più antiche della sinistra, trovarne il significato per i nostri giorni, iniziare un dibattito su ciò che si vuole. Ci sono in alcune vecchie parole significati profondi e urgenze. Una società migliore la si può costruire se ci si intende su almeno sette parole: pane, lavoro, libertà, uguaglianza, giustizia, fratellanza, laicità. L’intesa su queste prime sette parole potrà farci scoprire il senso delle due parole che l’umanità attende da secoli: pace e felicità.

Link alle parole

Pane ......Lavoro . .....Libertà ..... Uguaglianza

Pace ..... Felicità


Sorge un interrogativo. Ma cosa vuol dire la parola Sinistra?

Ci laviamo con ambedue le mani ed abbiamo tutti bisogno di acqua pulita per il nostro volto che è uno e per la nostra bocca che è una. Riflettendo su questa unità potremmo rivolgerci all’uomo senza fare particolari distinzione tra sinistra e destra che sembrano dividere l’uomo in due entità opposte. Ma la nostra mente è una ed è insieme un universo, è un grande groviglio di figure e pensieri che si attorcigliano, poi si sciolgono per attorcigliarsi ancora. Navigano nella nostra mente le parole e le sembianze dei nostri genitori, dei cari amici scomparsi; navigano insieme a Cristo, Budda, Cesare, Socrate, Napoleone, e tanti che abbiamo in qualche modo conosciuto; ci viene incontro la Venere di Botticelli a consolarci e poi tragicamente ci ritroviamo in Guernica.
La Sinistra è un insieme di desideri e di Storia che si è sedimentato nella nostra mente: già a partire dalla Rivoluzione francese ci fu un tale Buonarroti che ci fece capire che la Rivoluzione borghese aveva dimenticato i più derelitti; poi arrivò Proudhon insieme ad altri, e poi Marx e Bakunin, e continuammo a perdere quasi tutte le battaglie dell’ottocento; poi arrivò il novecento, vincemmo e scontammo tutta la tragicità della vittoria, non pensavamo di potere avere Macbeth tra i nostri fantasmi. Altre vittorie si aggiunsero, ma ben lontane dall’Europa che era stata il centro di tutte le invenzioni teoriche del socialismo.
Poi nuove voci da lidi diversi e nuove dimensioni, che non si identificavano con la sinistra ma che abbiamo sentito vicine, quella di Gandhi, di Martin Luther King; e le milioni di voci dei manifestanti del mondo pacifista ed ecologista.
Nella seconda metà del novecento abbiamo assaporato tutta la tragicità dei dubbi amletici, e oggi viviamo la difficoltà del non capire la difficile lingua cinese che è riuscita a mischiare le parole comunismo e capitalismo all’ombra di una mancanza di libertà di parola.
Molti di noi si sono purgati e pentiti verso il lido del “tutto sbagliato”. C’è ancora una buona fetta di resistenti, litigiosi ma resistenti, attaccati e quelle due o tre cose che ritengono giuste.
Nel quotidiano dei grandi partiti della sinistra abbiamo carrieristi consapevoli e inconsapevoli, ma questo è un male che ci accomuna a tutta l’umanità politica.
Per chi ha navigato in qualche modo in quel mare di memorie, rivolgersi alla sinistra non è un venir meno alla unicità dell’uomo ma è un non volere dimenticare i nostri torti e quelle due o tre cose giuste che servono al mondo.
Siamo ridotti discretamente male, eppure c’è un mondo fuori che ha bisogno di quelle due o tre cose giuste che abbiamo nel nostro bagaglio, c’è sempre un mondo di derelitti come all’epoca di Buonarroti. Per questo ci è necessario ripartire dalle parole e trarne il significato più profondo, non l’uso delle parole come slogan ma come veicolo della comprensione umana.
Nel ripartire dalle parole, capiterà di incontrare uomini che non si considerano di sinistra e che nel sentire due o tre cose giuste si possono affratellare a noi in quella fratellanza che deve essere necessariamente universale.
(nota: come autore di questi appunti sulle parole, debbo precisare che in questi casi difficilmente ci si può considerare autori, le riflessioni appuntate vengono da un lungo percorso di osservazione e di ascolti – francesco zaffuto, nuddu)
11/11/2010

Link alle parole

Pane ......Lavoro . .....Libertà ..... Uguaglianza

Giustizia .... Fratellanza ..... Laicità

(immagine “la mano sinistra” fotografia © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/)
nota descrittiva dell'immagine per disabili visivi
La fotocomposizione “la mano sinistra” di Liborio Mastrosimone consta della foto della mano sinistra dello stesso autore in contrasto su un piano grigio sgranato e lucente. La mano nera per contrasto avanza come un inquietante ragno nero, le dita poggiano tutte ben fisse sul piano. Può incutere la paura di una presenza spettrale. Bisogna un po’ superare lo sgomento e ci si rende conto che è soltanto la nostra mano sinistra.

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