mercoledì 23 febbraio 2011

Il Contratto, reality sulla disoccupazione


Sto guardando la trasmissione su la Sette, Il Contratto; e sto scrivendo questo post in diretta.

Altro che grande fratello: chi vince viene assunto.

Tre disoccupati vengono esaminati in diretta, due avranno un calcio nel c… e uno alla fine della trasmissione sarà assunto. Si tenga pure conto che questi tre disoccupati portati in trasmissione sono stati già preselezionati dalla cinica lotteria della stessa trasmissione.
Sono presenti nella trasmissione: una spiritosa conduttrice, un paio di dirigenti di azienda, alcuni esaminatori per conto dell’azienda stessa, più tre esseri considerati esperti.
Il posto in palio è un miserabile posto di venditore di altri lavoratori per altri aziende; però con contratto a tempo indeterminato.
I tre partecipanti a questa deprimente lotta sono:
donna 39 anni Diploma Accademia belle arti
uomo 36 anni Laure in economia (tra l’altro con moglie in attesa di un bambino)
uomo 32 anni Laurea in filosofia
Vengono sottoposti a diversi test:
- in uno dei test l’esaminatrice (una ragazza molto carina dello staff aziendale già assunta) li sottopone a fare delle formelle colorate con il pongo per esprimere la propria personalità;
- in un altro test debbono trovare dei birilli da bendati tramite indicazioni che si danno tra loro.
Dopo questo paio di test gli esperti sono entusiasti; il professorino di Diritto del lavoro magnifica i test e critica le università perché lontane dalle esigenze del mondo del lavoro.
Poi passano a qualche esempio di vendita.
Poi passano ai rapporti umani con l’organizzazione di una cena.
Poi vengono stimolati a parlarsi addosso come nella tradizione del Grande fratello giudicandosi tra di loro.
Dopo l’esperto Dottoressa Ceresa (psicoterapeuta) elogia il conflitto come necessario .
Si passa a un nuovo test di travasare delle palline per vedere se sanno lavorare in Tim.
Poiché la candidata donna lamenta il suo ruolo di donna nel trasferire le palline insieme agli altri candidati uomini, allora gli esperi si dilungano in una sciorinata di luoghi comuni sulle donne.
Ora la prova finale: sono sul posto di lavoro, debbono simulare il loro lavoro, debbono proporre a dei clienti (altre aziende) servizi di selezione di personale. I tre candidati ci provano con sudori freddi.
A questo punto arrivano le valutazioni e il colloquio finale, i candidati si assentano per andarsi a vestire con un abito più formale. La conduttrice approfitta per fare una commovente intervista i genitori dei ragazzi.
Ora inizia il colloquio, domande ricorrenti fatte dai dirigenti: cosa ti piace dell’attività di vendita, quale è la tua strada e dove ti vedi, come puoi soddisfare i clienti, di questa esperienza cosa ti porterai dentro. Più domanda alle spalle di un altro candidato per tenere vivo lo spettacolo della lotta.
I candidati alla fine della trasmissione sembrano tutti piallati, il loro ideale è diventare venditori di quella ditta e ne sono entusiasti, sembra quasi che sia la vita da sempre sognata, addio alla filosofia, all’arte e alle riflessioni sull’economia, addio alla propria identità, pronti per un lavoro pagato. Ma solo per uno, quanto agli altri …. Non si uccidono così anche i cavalli.
Gli esperti (ben sistemati nel mondo del lavoro) fanno pure una manfrina finale sull’atteggiamento troppo insicuro di questi disperati candidati.
Finale, la dirigente comunica chi viene assunto ... il più entusiasta e disponibile per l’azienda.
Una trasmissione cinica, indignante, violenta contro gli esseri umani, stomachevole; ma sicuramente ci sarà chi la spaccerà come una iniziativa encomiabile per aiutare i giovani ad imparare come trovare lavoro.
Alle ore 23,50 del 22/02/11 la trasmissione è finita – francesco zaffuto
,
(immagine – “teschio 1 a” fotocomposizione © liborio mastrosimone http://libomast1949.blogspot.com/)nota descrittiva dell'immagine per disabili visiviSu fondo nero un teschio umano visto di profilo, il teschio con è totalmente ossificato, ci sta ancora la pupilla di un occhio, una punta di naso quasi intatta, qualche cartilagine. Una grande mosca sta sul teschio e può succhiare le ultime energie.

20 commenti:

  1. insomma se prima il reality scimmiottava la realtà (!) adesso la realtà scimmiotta il reality. Ero incuriosito ieri sera della trasmissione e pensavo al film "La decima vittima" di Petri. Cercalo su wiki se non lo conosci e capirai quale sarà, secondo me, l'evoluzione di questi "reality". Ad ogni modo ho fatto bene ieri sera ad avere voglia di leggere ed andare a letto presto! Grazie del post.

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  2. Poveri cervellini piallati... io piuttosto che umiliarmi così per un LAVHORROR di merda mi ci suiciderei, in diretta tv.
    Illuminanti gli aggettivi che usi: MISERABILE, DEPRIMENTE.
    Mi sa che l'unico "conflitto necessario", a questo punto, cara squallida Ceresa, è un bel multigrappolo di bombe atomiche che metta fine a questo strazio!
    Siamo arrivati al vilipendio di essere umano, ma alla maggioranza pare star bene così! Anzi, sono pronti a scannarsi fra di loro, per farsi tirare in testa come premio un bell'osso di merda, da sotterrare insieme al proprio Io-Cadavere!
    Morti! Morti! Morti!

    p.s. grazie di averlo sopportato per riferircene: io sono arrivato al punto che certa roba non la guarderei neppure in cambio di un milione di euro...

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  3. Si studia come vivere col prossimo, come migliorare la società, come magari aiutare quel prossimo e poi, al momento decisivo, si è obbligati a farsi ammaestrare e a scagliarsi contro quel prossimo perchè quello squallido lavoretto da venditore (di altri venditori?) dev'essere nostro, perchè con le parole si fa la fame, ma.. non mi sembra che queste aziende e questi esperti lavorino manualmente creando benessere, anzi, oserei dire MALESSERE a profusione!
    Non capisco tutta questa rincorsa verso questo tipo di lavori, ma perchè non si va a fare qualche bel lavoro manuale che di soddisfazioni ne dà davvero?

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  4. A quanto pare ho fatto bene a non guardarlo...

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  5. Stomachevole è il minimo che si possa dire.
    "Non si uccidono così anche i cavalli?"
    Infatti ...
    Lara

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  6. cari amici,
    pare che ci saranno dodici puntate di questa trasmissione, io dopo il primo sacrificio non andrò oltre.
    Penso che alla base ci sia una tesi che vogliono dimostrare: il lavoro lo si trova se lo si sa cercare. Ma se l'offerta di lavoro è di due e sono in dieci a cercare lavoro, il lavoro è disponibile solo per due.
    Solo con il lavoro autonomo o con interventi proplusivi dell'economia da parte dello Stato può crescere l'offerta di lavoro.

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  7. ciao francesco, ho letto il tuo post su segnalazione di lara. anche io ho visto la trasmissione e condivido solo in parte la tua analisi. se tu fossi donna, avessi 39 anni e fossi disoccupata non parteciperesti? Non le proveresti tutte pur di risolverti il problema lavoro anche se il lavoro in se fa cagare? lo show è cinico e violento, come lo hai definito, perché cinico e violento è il mercato del lavoro. C'è posto solo per chi è pronto a tutto, gli altri a casa. secondo me sono stati fin troppo teneri, in realtà le cose vanno molto molto peggio di così. Su una cosa sono d'accordo, non dovrebbe essere un programma tv a trovare lavoro ai giovani (e non solo) ma il nostro governo.

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  8. a Honinao3
    le persone che partecipano in questo caso sono delle vere e proprie vittime, sono ben diverse dalle persone che partecipano al Grande fratello. A 39 anni senza lavoro è un dramma per donna o uomo che sia. E' l'idea di fare uno spettacolo su tale dramma che mi indigna. Altre cose che mi indignano: che la trasmissione venga spacciata come un aiuto concreto, che vengano criticati i partecipanti come insicuri, che tutto si risolve nel saper cercare il lavoro quando invece l'offerta è estremamente limitata. Sono d'accordo con te che il mercato del lavoro è ancora più cinico e violento.
    Mi angoscia in questo momento che il Governo non faccia niente e che la stessa opposizione non fa proposte ben specifiche. Mi sono occupato di lavoro in diversi post del mio blog, li puoi trovare con i link nella home page. Quando si parla di lavoro viene fuori la mia anima di sindacalista e mi arrabbio. Saluti

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  9. ciao francesco, la trasmissione in effetti aiuta a capire come stiamo messi in realtà, cioé molto peggio di quello che si vuol far credere. A me guardarla ha fatto capire per esempio che a studiare ho perso solo tempo: prima era solo un sospetto, ora è una certezza perché ho visto questi tre ragazzi che stanno nelle mie stesse condizioni. confesso che ho provato tenerezza e un pizzico d'invidia per quella ragazza di 39 anni che finalmente si è sistemata, per lei non posso non essere contenta, per gli altri due una sconfinata pena perché dovranno continuare a cercare e cercare...Gli altri tuoi post me li leggerò con calma visto che mi sono aggiunta ai lettori :) Un saluto

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  10. a Hobinao3
    Per la parte di studio che riguarda la mera tecnica applicativa lo possiamo pure dimenticare; per quella parte che riguarda la conoscenza, teniamocelo ben stretto ci serve per la vita.
    Ciao

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  11. anche io l'ho visto (insomma, visto, la tv era sintonizzata su La7). Tra una chiacchiera e l'altra a tavola, anche io ho avuto la stessa tua "illuminazione": siamo messi così male, da gettare alle ortiche i nostri studi e i nostri sogni purché questo significhi un contratto a tempo indeterminato. E visto che i 3 erano in tv, dovevano pure dimostrarsi entusiasti di chiudere tutto in un cassetto e di fondere la chiave! The show must go on.

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  12. Da quel che ho capito questo programma non critica il sistema di selezione basato su test da pseudoneuroscienziatipazzi, ma lo mostra e ci dice: è così, adeguatevi!

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  13. a Danx
    specie quei test che vogliono analizzare se hai un buon carattere per l'azienda

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  14. Non posso che essere d'accordo con te. Una delle strette al cuore più lancinanti mi viene infatti dalle continue umiliazioni cui sono sottoposti i nostri tanti, troppi disoccupati.

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  15. Parlare di lavoro, bene o male, purchè se ne parli; credo che questo sia il merito della trasmissione.
    Su un punto sono d'accordo pienamente con Te e con la maggior parte degli interlocutori:
    manca una politica attiva e decisa dello Stato che incentivi il lavoro a tempo indeterminato, vera risorsa e collante della Società.
    La trasmissione non può di certo rappresentare la soluzione dei problemi che sono sotto gli occhi di tutti:
    più dell'ottanta % dei contratti a Milano, motore economico italiano, sono contratti a tempo determinato o para subordinati (indico la fonte
    http://ugolini.blogspot.com/2011/02/sedotti-e-abbandonati-come-alla.html)...
    Una trasmissione che parli di lavoro è utile per comprendere quanto meno le dinamiche che lo regolano: ad esempio nell'ultima puntata sottolinea che la cena di lavoro, non è un momento informale ...ma di valutazione, a cui occorre prestare attenzione quanto al colloquio.
    In fine ho superato gli anta, che sentir parlare di contratti di lavoro a tempo indeterminato, mi riempie il cuore:-) e mi riporta con nostalgia ai bei tempi andati con l'augurio che ritornino ... perchè su una cosa siamo tutti d'accordo, il lavoro precario non giova proprio a nessuno.

    Trovo il Tuo Blog Interessante
    Saluti

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  16. Lavoro,
    Bene o male, purchè se ne parli.
    Su una cosa concordo pienamente: manca una politica che incentivi l'economia e il lavoro a tempo indeterminato, vero collante e volano di sviluppo sociale ed economico.

    Saluti

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  17. una domanda, ma tra voi che avete lasciato il vs. commento, chi è realmente disoccupato? Io, si. Sono donna, laureata, pluriennale esperienza lavorativa, spesso precaria, che ora a 39 anni, le viene detto nel famigerato nord-est 'lei è fuori dal mercato'...certo, il mercato del lavoro è cambiato, ma ciò che si dovrebbe combattere è questo immenso e 'illegale' mondo di rozzi speculatori di agenzie interinali e sommistratori di personale precario. Si dovrebbe cominciare a dire no a certi lavori, umiliazioni e volgarità. Disoccupata, quasi esaurita ma con dignità.

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  18. a eli
    per fare in modo che il tuo commento possa essere letto il tuo commento ho ripotato il post in alto nella colonna delle evidenze del mio blog -
    Non posso che essere solidale con te. Io sono vecchio ma ho mio figlio nella tua condizione. Mi fa una grande rabbia; ho speso tanti anni della mia vita nell'impegno sindacale per ridurci a questo. Anni fa c'era qualche speranza nella scuola ora tutto chiuso.
    Occorre ricominciare a lottare, ma ci vuole anche qualche chiarezza negli obiettivi, combattere il lavoro nero e un welfare che garantisca per i periodi di disoccupazione; ma non può lottare il lavoratore isolato, occorre un forte appoggio sindacale e politico che non vedo all'orizzonte.
    ciao (non arrenderti)

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  19. Ho visto anch' io il programma.... l' ho trovato raccapricciante! La situazione lavorativa è drammatica e dedicargli un programma non sarebbe stato scandaloso so se non ci fosse stato messo in palio un posto di lavoro.... sarebbe stato interessante (se proprio se ne sentiva l' esigenza..) fare (forse) un programma su tecniche di selezione delle risorse umane e non un reality!
    Una delle cose che più ho odiato durante la trasmissione è stato sentire ripetere il nome in inglese della qualifica del posto messo in palio, come se tradotto in inglese diventasse tutto ad un tratto, per magia, un lavoro diverso dal venditore.... credo inizialmente telefonico poi forse con il contatto diretto dal cliente.... Sarà perché non vendono "oggetti" ma servizi?!? Quando ero bambina le persone che vendevano direttamente dal cliente li chiamavano "rappresentanti" o se vuoi "agenti di vendita"... Una piccola riflessione... mentre la gente cerca lavoro quanti guadagnano su questa affannata e dura ricerca?!? Le stesse persone in studio che hanno ideato e commentato le prove assurde svolte dai concorrenti hanno incrementato il loro conto in banca e quindi la loro possibilità di fare progetti e di vivere una vita dignitosa?
    Un' ultima cosa... ho letto, girando nel web, che vorrebbero fare un reality per docenti precari per insegnare agli ex concorrenti del GF.... in palio 10 anni di stipendio.... Mi sono chiesta se è uno scherzo per il 1° Aprile in ritardo? Io non ho più parole per commentare... grazie al cielo posso cambiare canale o proprio spegnere la TV.... sarà una considerazione banale ma è una possibilità da tenere sempre presente!

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  20. a Elisabetta
    spero che riesca la manifestazione di oggi, ma non basta perchè ci vuole un movimento duraturo.
    Anche io quaranta anni fa ho cominciato come rappresentante, ma c'erano meno finzioni e non si prendeva in giro la gente con le paroline in inglese. Ricordo che vendevo dei superalcolici per niente propagandati e alla fine conclusi quel lavoro bevendomi per disperazione tutto il campionario. Ma successivamente trovai da fare delle supplenze a scuola. Ma oggi è molto ma molto più difficile, e ci sono degli stronzi che fanno lezioni di autostima.
    ciao (deve cambiare)

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