venerdì 3 febbraio 2012

Le casse mute


Dopo l’estenuante carico del carrello nell’ipermercato arrivi alle casse. Ma sono sempre di più le casse mute o peggio ancora quelle con le vocette registrate. Devi fare tutto da solo: tirare su tutti i prodotti, mettere il codice di ogni prodotto sotto il lampeggiante del registratore di cassa e alla fine fare il totale; poi pagare ovviamente.
NO, non lo faccio.
Vado dalla cassiera umana, una delle poche rimaste, mi sobbarco alla fila, e tento di fare sopravvivere gli ultimi residui di umanità. Faccio una battuta alla cassiera dicendo che preferisco non fare avanzare le cassiere robotiche che tolgono lavoro, ma la cassiera non percepisce, sto solo disturbando il sonno. Una cassiera sveglia mi dice: “a me non mi possono licenziare”. Sì, ma non assumeranno più. Quello che ci sarà nel futuro non riguarda nessuno.
Intanto alle casse mute vedi che si affaccendano anche le vecchine e con pazienza apprendono i nuovi comportamenti tecnologici. C’è un omino che ogni tanto corre ad aiutarle quando si inceppano; uno che bada a 4 o 6 casse, e che forse scomparirà appena le vecchine diventeranno tutte più brave.
No, non lo faccio. Ma forse riusciranno a fare scomparire anche me.
03/02/12 francesco zaffuto
Immagine – incisione del 1812 – operai del movimento luddista che distruggono i telai meccanici.

7 commenti:

  1. Bravo non farlo,non ci faranno scomparire!
    Meglio il neegozietto,se ancora si ha la possibilità di trovarlo.

    nonnina

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  2. Bravo Francesco!

    Io ormai da anni uso solo filiera corta e la grande distribuzione solo per pochissimi prodotti. Quando lo faccio vado in un piccolo supermercato non troppo distante da casa.
    Quello che stanno facendo è farci diventare automi che tutto accettano.
    Ribelliamoci a questo schifo!

    Ciao e sereno week end

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  3. Anch'io mi rifiuto per i motivi che hai citato tu.
    Ma ormai sono propensa a credere che siamo in pochi a capire.
    Ciao,
    Lara

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  4. apparteniamo ad una specie in via di estinzione

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  5. a nonnina, I am, Lara, Berica,
    i vostri commenti mi fanno sentire meno sono. Non sono contrario alle nuove tecnologie, ma debbono servire per aiutare l'uomo, farlo lavorare di meno rendendogli tempo libero, liberarlo dalla fatica più gravosa; e invece, vengono usate per emarginarlo, espellerlo dal lavoro; fanno aumentare una inutile e perniciosa produzione capace solo di generare profitti e in danno dell'uomo spiantato che cerca un lavoro. Cerchiamo di resistere alla notte della ragione.
    saluti

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  6. Hai ragione Francesco. Questi sono tempi bui. Altro che Medioevo barbarico.
    Sono completamente d'accordo con il tuo commento qui sopra.

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