lunedì 7 maggio 2012

Debito pubblico e federalismo


Venire a sapere che la stima dei debiti degli enti locali e dei debiti sanitari delle Regioni verso le imprese varia da 30 a 70 miliardi di euro è inquietante. Anche perché significa non sapere niente sulla differenza di 40 miliardi di euro che potrebbero di botto gravare sul padre di famiglia che è lo Stato italiano.
Venire a sapere che la regione Campania ogni anno vede aumentare il suo debito di 808 milioni di euro solo per interessi sul precedente debito di 10 miliardi di euro è inquietante. Anche perché diverse regioni somigliano alla Campania per comportamenti virtuosi.
Venire a sapere che il presidente Zaia chiede più autonomia e federalismo per sanare i debiti emettendo titoli di debito (bond regionali) è inquietante. Anche perché oltre a combattere con lo spread del debito nazionale avremo anche gli spread dei debiti regionali.
Il federalismo è comprensibile se le regioni amministrano autonomamente nei limiti delle proprie entrate e delle proprie uscite e con una propria autonomia fiscale; ma la possibilità di fare debiti con banche o attraverso l’emissione di titoli porta solo all’aumento del disastro nazionale. Regioni e comuni se hanno bisogno di un prestito momentaneo debbono fare riferimento a una Cassa centrale di Stato, che deve assolvere al compito di banca degli enti pubblici.
07/0512 francesco zaffuto
Immagine – la carta sismica dell’Italia

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