giovedì 17 maggio 2012

Shakespeare e il Re Lear di oggi


I drammaturghi in qualche modo sono influenzati dai drammi che l’umanità vive; nello scrivere il Re Lear pare che Shakespeare abbia fatto riferimento al’intreccio di storie dell’epoca.
Nel caso in cui Shakespeare fosse vissuto ai giorni nostri per il suo Re Lear avrebbe dovuto fare riferimento a Bossi, alla sua famiglia, al suo partito, al possibile regno di Padania. Sicuramente sarebbe venuto fuori un dubbio per il grande drammaturgo: tenere il tono della tragedia o quello della farsa? Nei fatti la vicenda di Bossi ha tutti gli aspetti della tragedia, se si guarda a un personaggio offeso dalla malattia e colpito nello stesso bene/partito che aveva fondato e costruito, ma tutti i contorni sono da farsa. Forse Shakespeare, trovandosi in notevoli difficoltà, avrebbe rinunciato a scrivere sul regno della Padania oppure avrebbe prodotto la più grande delle sue opere.
17/05/12 francesco zaffuto

immagine - ritratto di Shakespeare

5 commenti:

  1. Tra la tragedia e la farsa avrebbe scelto la tragicommedia, con la possibilità di ridere o piangere, a seconda della chiave di lettura.
    Quanto al nostro Re Lehar i riferimenti al suo declino fisico non li tirerei in ballo, visto che lui non si è mai tirato indietro dall'offendere, sovente in modo volgare, i difetti fisici di quanti sul momento gli erano avversari.
    Riceve quello che ha dato, e i 'ladroni', da lui sempre disprezzati, adesso hanno tutti i motivi per sghignazzare allo spettacolo.
    Fermo restando che questi ladroni rimangono tali, con il clan arricchito da nuove entrate. E' come uno spettacolo in un carcere, con detenuti attori e detenuti spettatori, intercambiabili.
    Ciao.

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  2. per loro una tragedia...per noi un'opera buffa e grottesca.

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  3. Interessanti le tue considerazioni. Non so Shakespeare, ma io propenderei per la farsa, concordando con gatto nero che il personaggio è sempre stato pronto a offendere tutto e tutti senza un minimo di "pietas" e ha fatto fuori chi non gli garbava. C'è quel proverbio che dice "chi la fa l'aspetti" e non vale solo per lui.

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  4. Bel posto qui. Sono arrivata per caso e leggendoti non posso che apprezzare quanto scrivi. Ti aspetto da me.

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  5. A ben guardare c'é un altro dramma in seno all'immane tragedia che ci circonda: non ci sono oggi artisti all'altezza dei tempi!

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