mercoledì 6 marzo 2013

LA FANTAPOLITICA POSSIBILE DI RENZI


Scenari.
 Fantapolitica al momento, ma comincia a prendere consistenza l’ipotesi di un governo Renzi.
Qui non si tratta di attribuire un notevole peso all’incontro che c’è stato a Palazzo Chigi tra Monti e Renzi, potevano benissimo incontrasi appartati in qualsiasi birreria. Si tratta invece di ragionare sulle diverse possibilità che esistono sulla scacchiera politica. Vediamole.
 L’unico ostacolo, grosso come un macigno, è la presenza attiva di Berlusconi sulla scena politica che farebbe gridare allo scandalo tanti dentro il PD e che impedirebbe la soluzione. Ma basta che il Berlusconi faccia un passo indietro e si apre lo scenario per l’ipotesi Renzi. Anche un piccolo passo indietro come quando lasciò passare Monti. Può farlo perché sa che per lui è impossibile riproporre un suo governo, può farlo se gli viene prospettato qualche riparo alle sue disgrazie giudiziarie e alle sue aziende.
 Se Bersani porta un suo governo alle Camere e si fa schiacciare da un mancanza di “fiducia” in Parlamento, l’ipotesi Renzi si rafforza. Il “tutti a casa” di Bersani  è di estrema debolezza, non tanto perché Napolitano non può sciogliere le Camere, ma perché il tutti a casa non lo vorranno gli eletti del PD. Figuriamoci,  340 deputati e più di 100 senatori del PD che hanno sognato una vita questa carriera, sentirsi dire un “tutti a casa” per celia va bene, ma farlo veramente distruggerebbe tutti i loro sogni, non sono certo i 5 stelle utopisti dell’ultima ora.  
 Se Bersani accetta di fare l’agnello sacrificale della prima prova l’ipotesi Renzi diventa fattibile. Certo ci potrebbe essere il tentativo successivo di formare un governo tecnico o antitecnico (come dice Vendola) o di garanzia ecc. ecc. . Ma anche in questo caso ci deve essere la scelta di Grillo di votare almeno una “fiducia” per l’avvio iniziale del governo. Nel caso in cui non ci sarà  questa fiducia anche questo tentativo sarebbe fallito e ritorna di nuovo l’ipotesi Renzi.
 Andiamo ora all’ipotesi Renzi: viene solo dopo una verificata impossibilità di fare un governo Bersani, quindi dimostra di avere giocato lealmente dentro il PD;  dimostra che è l’unico in grado di fare  un discorso alla destra (certo sempre con un Berlusconi che ha già fatto un passo indietro), dimostra che può raccogliere la simpatia di Monti, dimostra che può avere un appoggio di Confindustria e di alcuni settori della finanza, dimostra di essere un punto di riferimento nel PD in regioni importanti, ed è probabile che rintraccia il rottamato D’Alema. Dimostra,anche, che può fare un “inciucio” che non sarà vissuto solo come inciucio ma come una salvezza per il PD e per il paese; prenderà un qualche punto dal programma di Grillo senza dover chiedere la fiducia a Grillo ad esempio: abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e abolizione dell’IMU sulla prima casa (che non dispiacciono neanche alla destra). Quanto basta per fare contenti gli italiani di destra e di sinistra. Per rassicure i timorosi del PD rispetto al finanziamento pubblico della politica spiegherà che ci sarà il finanziamento dei militanti e delle associazioni private  in piena garanzia di diritto. E tutti contenti perché non ci sarà scioglimento delle Camere, tutti potranno restare a loro posto per cinque anni: Berlusconi quasi salvo dalle sue grane, la Lega che manterrà il suo ruolo di opposizione, Grillo che potrà ritornare al suo lavoro nelle piazze gridando all’inciucio,  Vendola che tenterà di ricucire all’opposizione una malandata sinistra.
 Tutto perfetto, tutto in ordine, gli unici che pagheranno saranno: non i tanti Italiani  che ancora un lavoro ce l’hanno e neanche quelli che hanno ancora qualche spicciolo da parte e si credono ricchi;  pagheranno gli italiani disoccupati, precari, diseredati, quelli che avevano visto accendersi una luce che si è subito spenta.
 Che peccato !!!!!!!!!!!!!!
07/03/13 francesco zaffuto

3 commenti:

  1. Scusa Francesco, ma veramente non è che abbia capito questa tua ipotesi.
    Fino al sacrificio pressochè scontato di Bersani, mi pare che siamo d'accordo, coem puoi verificare sul mio blog.
    Dopo, tu parli di un passo indietro di Berlusconi, ma non è che sia chiaro cosa intendi. Dici anche che basterebbe che egli facesse come fece con Monti, e a questo punto mi confondo. Non torniamo così all'ipotesi di alleanza PD-PDL? Quale sarebbe la novità?
    No, sai, io credo che stavolta, con tutti questi nuovi parlamentari (non solo del M5S), i giocheti dorotei tanto amati da gente come D'Alema e Casini non siano più possibili: davvero basta spostare l'accento da una sillaba all'altra per risolvere le situazioni? Non credo proprio, rimango della mia opinione, che piaccia o non piaccia al PD, al PDL ed a Napolitano, si dovranno contentare di un governo senza fiducia e di ritornare presto alle urne, i balletti non incantano più nessuno e prolungarli significherebbe finire di suicidarsi.

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    1. Vincenzo più che una ipotesi è una mia paura, una possibilità che spero non possa accadere. Ipotesi descritta come bella ieri da d'Alema, anche se non ha nominato Renzi.
      La strada maestra dovrebbe essere un passo indietro di Grillo e di Bersani individuando un esponente di garanzia per formare un governo con una fiducia iniziale e che governi senza il continuo ricorso alla fiducia. E' molto probabile che si arriva alla conclusione di cui tu parli.

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  2. Per me o accordo tattico, perché altro non può essere, del centro sinistra con M5S, non importa con quale premier, provvisorio, o subito tutti a casa, nei tempi tecnico-legali del caso.

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