lunedì 6 maggio 2013

“epoche” immanenti



Nella monarchia quando un Re muore lascia un erede, nelle democrazie parlamentari non è facile individuare gli eredi.  Andreotti in qualche modo è stato, in termini di potere, la persona più influente del sistema di potere democristiano della cosiddetta prima repubblica. Quella prima repubblica si disse che fu spazzata via da tangentopoli, e venne la seconda. Forza Italia prima e il PDL dopo andarono a coprire il vuoto democristiano.  Dopo queste ultime elezioni si è tanto sproloquiato su una terza repubblica, ma nei fatti abbiamo un governo del compromesso che ben somiglia a qualcuno dei diversi governi Andreotti.  Nei fatti Andreotti è morto per buona vecchiaia (94 anni),  e si è portato con sé i suoi segreti;  ma la Repubblica è ancora quella, è sempre la prima e la stessa, con tutte le sue contraddizioni, e con le stesse tecniche di potere. 
06/05/13 francesco zaffuto
Immagine – Andreotti in una foto storica con De Gasperi

3 commenti:

  1. Si, avvolto in segreti poco edificanti, ma un uomo, indipendentemente dall'orientamento politico, con un carisma che non si è potuto più riscontrare nei suoi successori.

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  2. Tutto cambi perchè niente cambi. Tomasi di Lampedusa, che cito a memoria, ha coniato una frase che dice tanto con poche parole.
    Ahimè.

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  3. Secondo me Andreotti in quei governi delle astensioni e delle larghe intese, necessitati da contingenti motivi oggettivi, rappresentava il cane da guardia del Potere più retrivo.

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