martedì 19 novembre 2013

“dritti” e purtroppo acquisiti


Intervento di Antonio Pilato

Le due facce del "diritto acquisito": del ricco potente e del povero impotente
Quando sentiamo che gli emolumenti dorati della classe politica e dei manager, “divinamente superdotati”, non possono essere toccati, modificati, perché un diritto acquisito, mi salta subito in mente la spudorata legge feudale tedesca del maggiorascato, giustificata come divina, ma che nulla aveva della trascendenza. Così avviene ancora oggi nel nostro bel paese Italia, a favore di politici.

E a tutte le osservazioni critiche, che la gente comune muove contro i loro stipendi altissimi (che fanno girare e saltare le palle, quelle vere e anche di acciaio, non quelle di Letta, perché temperate e irrobustite dal continuo allenamento alla sofferenza, alla lotta per la sopravvivenza), e poi contro le pensioni cosi dette d'oro, le buone uscite, che non possono assolutamente compararsi a quelle di mille insegnanti insieme, ebbene, quando contro questa razza umana privilegiata dalla politica immonda o da altre disonorate ruffianerie, si dice, si chiede insistentemente, sopratutto in questo periodo di crisi, di tassare diversamente la ricchezza e di abbassare il livello di remunerazione da ladri, fissando una volta per sempre, un tetto limite, si risponde che non è possibile perché il loro è un diritto ormai acquisito.

Ma quale diritto? Tutti i diritti degli uomini mortali, hanno un valore finito, temporale. Nessuna legge, nessun diritto scende da Dio. Lo stesso avviene per le riconosciute intelligenze di alto spessore, come si dice dei manager, per fare un esempio, a cui le aziende pubbliche e private affidano i loro investimenti per moltiplicarlo a rischio minino o addirittura zero. Anch'esse vanno pagate adeguatamente, ma mai sproporzionatamente, come tuttora si fa: il presidente del' INPS, per fare ancora un esempio, Mastracazzi o Mastrapasqua, uno fra gli ultimi della carretta dorata, prende uno stipendio che supera quello di cento e più impiegati. Anche di lui è altissima l'intelligenza? Dobbiamo anche ringraziare Dio per averla concessa ad un uomo che l' adopra a nostro vantaggio? Anche costui gode straordinariamente di un diritto acquisito?

Se, per concludere, resterà intoccabile il reddito stratosferico dovuto per un'intelligenza superdotta, di conseguenza e senza rimedio continuerà a pagare la classe dei mediocri, che sono i filosofi, storici , scienziati, artisti, medici, insegnati, impiegati, artigiani, lavoratori, casalinghe, e ancor peggio le numerosissime famiglie, gli studenti, ecc. ecc..

E ciò è vero. Ne danno conferma tutte le vicende di cronaca vera, a scapito sempre del poveraccio, che per mala sorte , senza sufficiente intelletto, paga da solo la ricchezza di tutti a causa del diritto acquisito, alla povertà e allo sfruttamento. Contrariamente al ricco, dotato per grazia divina di abilità cognitiva, è riconosciuto il diritto acquisito di sguazzare entro fiumi di denaro, e se gli fosse possibile anche di godere di vedere strisciare ai suoi piedi masse informi dei senza cervello.

A futura memoria
18 novembre 2013


Immagine – il gigante Gargantua – un’antica illustrazione di Gustavo Dorè del libro di Rabelais (i giganti di Rabelais erano simpaticoni e amavano soprattutto mangiare, questi venuti alla luce sono tanti e amano anche macchine e case di lusso, un generale lustro e potere)

4 commenti:

  1. Amare constatazioni. Falsi diritti e false giustificazioni. Magari applicassero la "potenza" dei loro intelletti a salvare l'Italia dal baratro in cui continua a precipitare. Il fatto è che questi ricchi novelli Gargantua non sembrano disporre di ampie e intelligenti vedute.

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  2. Attenzione ad introdurre il concetto del "falso diritto" o del "diritto inversamente proporzionale".

    Io mi domando e chiedo per quale motivo dobbiamo sempre nasconderci dietro un dito. Uno dei pilastri fondamentali della "democrazia" è il do-ut-des, lo scambio di favori.

    Lo scambio di favori avviene in tutte le direzioni. In Italia si trova lavoro se si conosce qualcuno, si fanno affari se si conosce qualcuno, si trova la fidanzata se si conosce qualcuno, si curano le malattie se si conosce qualcuno eccetera.

    Di conseguenza non è tanto il "diritto", parola vagamente sinistorsa che rimanda ai "diritti dell'uomo" ma la rete di relazioni e di obblighi.

    Non si può toccare il "diritto" di Tizio perché questo gli deriva dai favori dati e ricevuti. Oppure, per toccare questo "diritto" bisogna rimettere in discussione tutta la rete di relazioni che Tizio intrattiene sulla base dei favori dati e ricevuti.

    Un corollario è che se si toccano i "diritti" dei capoccioni questi automaticamente fanno decadere i diritti dei "clienti" di questi capoccioni. Se esistono le "pensioni dorate" esiste anche un sistema pensionistico che DA SEMPRE elargisce la pensione come regalia, del tutto svincolata dalle somme versate, somme che per altro non vengono accantonate e tantomeno investite ma sono spese al momento del versamento a vario titolo e quindi al momento del pensionamento non esiste alcun accantonamento, col risultato che la pensione si traduce in prelievo fiscale sulla popolazione attiva.

    Non è che una "pensione dorata" sia meno giustificabile di migliaia o milioni di "pensioni regalate". E le due cose sono strettamente collegate, perché una è il prodotto dell'altra.

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  3. Napolitano a gennaio si è accordato un aumento di circa 8000 euro al mese . Non gli bastavano i già esagerati circa 50.000 euro al mese ( se non sbaglio...) E poi ci dice che la coperta è diventata corta. Vergogna!!!!!

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  4. Bisogna, bisognerebbe distinguere tra diritti e privilegi.

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