mercoledì 6 maggio 2015

Figurazioni complesse e legge elettorale

Non è facile interpretare un quadro di Kandinsky e non è facile interpretare una legge elettorale come l’Italicum,  ma è necessario farlo.

Ecco l’ITALICUM in sintesi, come approvato, e che probabilmente andrà in uso dal luglio 2016.

PREMIO MAGGIORANZA: l’Italicum è un proporzionale che assegna un premio di maggioranza (340 seggi su 630) alla lista che supera il 40%. Se nessun partito raggiunge tale percentuale, si svolge un secondo turno tra i due partiti più votati, per l’assegnazione del premio. I partiti perdenti si ripartiscono i 290 seggi rimanenti sulla base della percentuale di voti.
SBARRAMENTO AL 3%: entrano alla Camera tutti i partiti che abbiano superato il 3%.
100 COLLEGI: l’assegnazione dei seggi della Camera avviene proiettando le percentuali dei partiti ottenuti a livello nazionale su 100 collegi, in ognuno dei quali sono eletti 6-7 deputati.
PREFERENZE E CAPILISTA: Nei 100 collegi ciascun partito presenta una lista di 6-7 candidati: il capolista è bloccato (cioè è eletto automaticamente se scatta il seggio) mentre le preferenze valgono solo per gli altri candidati.
VOTO DI GENERE: sono possibili due preferenze, purché la seconda sia di genere diverso dalla prima. Se le due preferenze sono entrambe per candidati dello stesso sesso, la seconda preferenza è annullata.
ALTERNANZA UOMO-DONNA: le liste devono esser composte in modo da alternare un uomo ad una donna. Nell’ambito di ogni circoscrizione (Regione) i capilista di un sesso non devono essere superiori al 60% del totale.
MULTICANDIDATURE: E’ possibile che un candidato si presenti in più collegi, fino ad un massimo di 10.
SCHEDA: La scheda vedrà a fianco del simbolo di ciascun partito il nome del capolista bloccato, e due spazi dove scrivere le due eventuali preferenze.
TRENTINO ALTO ADIGE / VALLE D’AOSTA: In Trentino Alto Adige e nella Valle d’Aosta si vota con i collegi uninominali, come il Mattarellum.
Voto per posta: potranno votare per corrispondenza i cittadini italiani che sono all’estero per almeno tre mesi o per motivi di studio (per esempio l’Erasmus), per lavoro o per cure mediche.

Una modesta interpretazione dell’opera

Partiamo dal cosiddetto premio di maggioranza:  viene stabilita una soglia del 40% e un ballottaggio se non si ottiene la soglia. In passato in Italia abbiamo avuto due esperienze di premio di maggioranza:
quello della legge del 1953 (definita legge truffa), http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_elettorale_italiana_del_1953,
 il premio andava alla coalizione e non alla lista e solo se raggiungeva il 50% (percentuale tanto alta che alla fine quel premio non si poté dare);
e quello della legge Acerbo del 1923, voluta da Mussolini appena un anno dopo la marcia su Roma
che stabiliva un premio di maggioranza, di 2/3 dei seggi,  al partito, perciò a una lista, che avesse superato il quorum del 25%.
L’Italicum appena licenziato somiglia alla legge Acerbo, con l’aggiunta del ballottaggio e con la limitazione a 340 deputati su 630.
 Non è una legge come quella del fascismo, e si appella all’istituto del ballottaggio come elemento di una democrazia che vuole ispirarsi al bipartitismo; ma vediamo nei fatti quello che potrà succedere.
Con il premio di maggioranza viene eletto un quantitativo sufficiente di parlamentari che darà la fiducia a un governo che con elevata probabilità sarà guidato dal leader del partito vincente. Il Capo del governo sarà capo dell’esecutico e avrà in Parlamento una maggioranza sicura per fare approvare tutte le sue proposte di legge, in pratica terrà nelle sue mani il potere esecutivo ed anche quello legislativo; potrà influire nell’elezione del Capo dello Stato e nell’elezione dei membri della Corte costituzionale. Se si considera che il Senato non avrà più competenze in materie di leggi ordinarie e non dovrà dare alcuna fiducia, il potere in Italia di un Capo di governo eletto con l’Italicum è ben più ampio del potere di un Presidente negli USA eletto direttamente come persona. La Repubblica presidenziale paradossalmente ha più contrappesi democratici di divisione dei poteri rispetto a un Capo di governo eletto con l’Italicum.
 Il ballottaggio è quell’istituto che dovrebbe garantire la volontà popolare e impedire che vada al potere un partito con una bassa percentuale. Vediamo qualche semplice esempio: nelle elezioni gli astenuti si auto escludono  e quindi la percentuale dei votanti potrebbe essere anche solo del 60%. Di questo 60% di italiani votanti possiamo ipotizzare una prima lista al 25% e una seconda lista al 21% e tutto il resto dei voti sparpagliato su liste minori  (è evidente che il 25 e 21 per cento corrisponde al 15 e al 12,6 degli aventi diritto al voto); si va di conseguenza al ballottaggio, ancora una volta una parte dei votanti si asterrà (difficile da prevedere quanti) ed un’altra parte parteciperà al voto confluendo su quella lista considerata come “il meno peggio”. Nei fatti potrà governare, con un potere estremamente elevato, un partito che gode di effettivi consensi del solo 15% o 12,6% della popolazione e per il resto da meccanismi  derivanti  della legge elettorale. Quanto basta per dire che è molto lontano da una reale rappresentatività della volontà popolare.
 I meccanismi di potere del nuovo Capo di governo vengono accentuati dalle liste che prevedono l’elezione sicura dei capi lista, ed è facile poter prevedere che i capilista saranno uomini molto graditi al leader che si presenta a governare.
 Lo stesso meccanismo di rappresentatività con soglia del 3% per i partiti minori, che rispetto ai meccanismi previsti dell’8% dell’Italicum prima versione, è sicuramente più garantista della rappresentatività;  nel gioco finale porterà i partiti più piccoli a partecipare da soli per garantire le loro basi programmatiche e permetterà ancora di più di selezionare il gruppo dirigente del governo all’interno di un solo partito.
 Ora serenamente: questa legge non è una legge fascista che stravolge tutti gli istituti democratici ma porta in sé tutti gli elementi per stravolgerli, e l’elemento più preoccupante è la mancata separazione tra potere esecutivo e potere legislativo.
06/05/2015 francesco zaffuto
Inserisco qui una vecchia ipotesi di legge elettorale solo accademica

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