venerdì 25 marzo 2016

La UE, la portineria turca, e i disperati

?????Per la massa di disperati che sono scappati dalla guerra in Siria e che aspettano in campi di fango, e per gli europei  che temono una invasione incontrollata, l’accordo tra UE e Turchia è un buon accordo?????

Ricaviamo da questo link alcune note
L’intesa firmata con Ankara lascia sul campo tante incognite: a partire dal 4 aprile chi arriverà illegalmente in Grecia verrà riportato in Turchia singolarmente e senza rimpatri di massa, recita l’accordo firmato a Bruxelles. Per ognuno di questi migranti, Ankara rimanderà in Europa un siriano profugo di guerra legalmente registrato.
Per i profughi di Idomeni al confine con la Macedonia, l’intesa firmata prevede una redistribuzione nei paesi europei, secondo uno schema già votato dai leader a settembre e aggiornato con 18 mila posti in più (per un totale di oltre 70 mila posti) ma che finora ha funzionato pochissimo e a singhiozzo.  Al vertice Slovacchia e Ungheria si sono dette contrarie. (nota: la Polonia si dice oggi contraria dopo i fatti del Belgio)
 L’Italia deve attrezzarsi per essere “più efficiente” nei controlli: prender con forza per prendere le impronte ai migranti.
Quello con Ankara è un accordo che si fonda sulla chiusura di fatto della rotta balcanica, con l’auspicio che con il filtro turco possa arrivare meno gente.
 In cambio, è stato promesso alla Turchia la riapertura del dossier sull’ingresso in Ue a partire da giugno, quando dovrebbero essere liberalizzati i visti di ingresso in Europa per i cittadini turchi a patto però che Ankara riesca per allora a rispettare tutti i 72 parametri necessari.
Quanto ai 3 miliardi in più chiesti da Erdogan, l’Ue promette di accelerare le procedure per dare ad Ankara i 3 miliardi già stanziati: il raddoppio verrà deciso in base ad una verifica dei risultati raggiunti nel 2018.
Gli appunti sopra riportati sono stati tratti da

La Turchia diventa una specie di portineria autoritaria per il passaggio dei migranti verso i paesi UE. L’Europa potrà rimandare a questa portineria gli indesiderati e che fine faranno non si sa; una volta tolti dai piedi all’Europa non importa e il governo Erdogan ne potrà fare quello che vorrà. In cambio l’Europa, beneficata per aver trovato un terreno per le sue espulsioni, dovrà prendersi in carica uno stesso numero di migranti raccomandati dal governo turco.  Il tutto con un costo di 6 miliardi di euro, con  la liberalizzazione degli accessi  in UE per tutti i cittadini turchi, e  con la riproposizione di un ingresso della Turchia in Europa.  Se si considerano, inoltre,  le ultime misure di Erdogan in materia di libertà di stampa e l’assenza di prospettive per una pacificazione sulla  questione kurda; l’accordo non pare un buon accordo.

Il grande afflusso di disperati migranti che preme verso l’Europa ha origine dalle guerre e, in questo momento,  dalla grande guerra che si sta svolgendo in Siria. La questione principale è  far cessare quella guerra,  e il ruolo non può essere giocato solo da Europa e Turchia, è una questione che deve essere posta in sede Onu con l’intervento di USA, Russia e Cina; ogni rinvio non può che aggravare il fenomeno.  (f.z.)

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