venerdì 14 aprile 2017

UNA DRAMMATICA SETTIMANA SANTA

Non è una Settimana Santa come le altre; con i due attentati alle chiese cristiane la domenica delle palme in Egitto la Settimana Santa brucia di polvere e si colora di sangue. C’è chi vuole portare la rottura tra mondo mussulmano e mondo cristiano ad un punto di non ritorno.
Arrivare a quel punto dove la guerra può essere vista come l’unica soluzione.   L’obbiettivo principale, in questo momento,  paradossalmente,  sono i mussulmani aperti al dialogo: c’è chi vuole far prevalere il richiamo ancestrale all’appartenenza, e far sì che tutti si debbano schierare.
 Ogni risposta di ritorsione da parte dei cristiani, o di laici appartenenti al cosiddetto mondo occidentale USA/Europa, è addirittura auspicato dai fondamentalisti che si vogliono richiamare all’appartenenza e alla guerra.
 Solo atti concreti di pace possono portare alla pace.  Ma non si possono lasciare gli atti concreti di pace alle aristocrazie finanziarie, industriali e politiche che in un secolo hanno  continuato a costruire armi ed hanno commerciato in armi con le più ricche aristocrazie  del mondo mussulmano.   Solo un grande movimento di esseri umani forti, consapevoli e innocenti, che metta al centro i diritti individuali dell’uomo bilanciandoli con la giustizia sociale, può portare alla pace.  
 Alla radice del male di questo mondo ci stanno: persone che in angoli della terra muoiono di fame o vivono in stenti, e la grande indifferenza di chi vive in sazia ricchezza nel mondo occidentale  ed anche in quello orientale  .
 Il malessere al quale si doveva portare rimedio con azioni materiali e concrete è stato lasciato a crescere;  la giustizia sociale da materia politica è diventata materia religiosa, ed alcuni predicatori l’hanno presentata come entità ultraterrena raggiungibile solo dopo la morte;  si è venuto a costruire, come conseguenza dell’indifferenza generale e diffusa,   un meccanismo che continua a generare esseri disposti al martirio che si sacrificano con atti suicidi pur di uccidere nemici e il tutto nella generale incomprensione.
 La giustizia sociale, materiale e terrena deve essere perseguita in vita e nel mondo terreno ogni giorno  da chi si assume responsabilità sociali;  alle religioni e alle filosofie trascendentali va lasciata la cura spirituale oltre la morte. Confondere il piano della vita con il piano della morte porta squilibrio e dolore; di conseguenza è grande la responsabilità dei capi religiosi  e di tutti gli intellettuali anche laici nell’indicare la necessaria e giusta distinzione.
 Nel peso del tutto è evidente che il gesto di un capo religioso ha il suo peso, il gesto di un capo politico ha un suo peso; e le poche parole lanciate via web da un qualsiasi essere umano hanno poco peso; ma è necessario cercare una sommatoria dei pesi ed anche necessaria la chiarezza.
Francesco Zaffuto


Immagine dahttp://cronachedicolori.blogspot.it/2016/03/monte-calvario-cielo-viola.html


Per i post recenti o in evidenza di Crisi dopo la crisi vai all’Home page

Nessun commento:

Posta un commento